Leggo un’infinità di post destinati a creare/essere dei validi ed eccellenti leader.
La prima domanda che mi viene è: ma vogliono veramente fare tutti i leader? Perché nella mia realtà incontro molte persone che vogliono vivere meglio la loro vita. Vi assicuro che il numero è davvero significativo. Ma di amici, conoscenti, clienti che abbiano voglia di fare i leader… eh lì il numero si assottiglia molto o, come dicevano i miei nonni, si contano su un palmo di mano. Quindi o io vivo in una realtà virtuale o qualche riflessione è meglio farla.
La seconda domanda è : ma se tiriamo su tanti perfetti leader chi … scusatemi .. fa della legna? I leader naturalmente non me ne vogliano. Non è che non sgobbano. Lavorano sodo. Fare della legna per me significa riempire gli scaffali di un supermercato, compilare le dichiarazioni dei redditi, fare dei prelievi del sangue. E così via.
E’ come se vedessi tanti post per diventare dei campioni, di calcio , di tennis, di basket , etc etc etc. Non è che dopo i nostri ragazzini credono davvero di poter, con tre corsi di autostima, diventare Messi, Federer o Lebron James? Terza domanda. Glielo spieghiamo vero che non è così? Che qualcuno la vita da mediano la fa e non è un’onta essere, nuovamente citazione da Ligabue, come Oriali. Perché poi a forza di recuperar palloni vinci casomai i mondiali.
C’è chi spiega che diventiamo leader di noi stessi. Mi acciglio. Abbiamo veramente bisogno di un altro super-io che ci guidi nell’incostanza e nella fragilità della vita? Penso che possiamo accontentarci serenamente di quello che già la nostra mente ci offre nel pacchetto gratuito fin dalla nascita. Questa era la quarta domanda.
Passo alla quinta. Perché avverto sempre la sensazione che ci sia un forzato parallelismo tra leadership e potere? E qui la domanda la lascio volutamente aperta. Perché la visione su questo tema implica una diversità esponenziale di punti di vista.
Vivere in un mondo in cui di continuo si enfatizza il mood di essere al top credo non faccia bene a nessuno. Ma ci pensate che hanno creato anche l’emoticon TOP? L’asticella della vita è già alta di suo e ricordarci di continuo che è meglio essere molto belli, molto bravi e al vertice di ogni realtà fa sì che i problemi di autostima crescano anziché calare. Abbiamo secondo me , come gruppo umano, già abbastanza problemi che non è necessario crearcene degli altri.
Sostengo questo pensiero anche quando faccio un percorso di coaching. L’obiettivo che mi pongo insieme al coachee è quello di far sì che al termine del percorso questa Persona senta di essere a contatto con sé stessa nel modo più autentico possibile, sia che essa sia un contabile, un dj, una parrucchiera, un benzinaio o un direttore generale. Che faccia scelte serene. Che sappia ascoltare il suo cuore. Questo non significa che ognuno di noi non debba ambire ad altro. Al contrario. Ma questo sentire deve essere in linea con ciò che la Persona è. Non il frutto di sollecitazioni continue dall’esterno attraverso immagini, parole, comportamenti.
Sii per favore ciò che sei nel tuo profondo.