ll racconto che ho scritto per i 25 anni dell’inserto del Corriere “Io Donna”
Ero seduta sui primi gradini delle ripide scale di legno appena all’ingresso dell’appartamento tinteggiato di fresco.
Quelle scale strette che allora portavano alla sala e che, dopo qualche anno, si sarebbe trasformata in un’accogliente camera da letto.
Da quella posizione potevo guardare fuori dalla finestra della cucina. Il panorama esterno mi era estraneo. Ero smarrita in quell’ambiente nuovo. E i miei pensieri erano contrastanti.
Avevo 25 anni. Volevo essere libera ed indipendente ed uscire dalla casa della mia infanzia ed adolescenza per iniziare una nuova vita col ragazzo che amavo. Per iniziare una mia vita nuova. Nello stesso tempo ero come trattenuta, come se qualcosa mi dicesse di aspettare, di non avere fretta. Dopo qualche anno quel ragazzo divenne mio marito e lì sono nati i miei 2 figli. Ma quelle scale hanno accolto molte mie lacrime.
Ora, dopo 25 anni, sono seduta su altre scale. Sono scale solide e da lì guardo un panorama fuori dalla porta di ingresso che mi appartiene. E’ rasserenante fatto di piante e di fiori profumati. Scorci fatti di salite, di rinunce e di conquiste. Non vivo più con quel ragazzo, ora uomo e padre dei miei figli, per via delle troppe lacrime.
Ora so che è importante ascoltare le sensazioni profonde del mio cuore. So che è naturale fare errori. So che si fanno scelte che ci possono portare in mille direzioni.
E so anche che la direzione giusta è sempre presente in ognuno di noi. Basta ascoltarla.